Gli incidenti
domestici negli anziani rappresentano un serio problema sanitario e sociale.
Basti pensare che un terzo (uno su tre) dei soggetti di età superiore ai 65
anni e circa la metà (uno su due) degli ultraottantenni cadono almeno una volta
nell'arco di un anno. Circa l’8 per cento degli ultra sessantacinquenni si
presentano in Pronto Soccorso per una caduta e la metà di questi vengono
ricoverati. Fortunatamente non sempre una caduta comporta gravi conseguenze, ma quando ciò si verifica, oltre alla sofferenza derivante dalle lesioni riportate, viene spesso compromessa l’autosufficienza (parziale/totale – temporanea/permanente) e in alcuni casi drammatici la sopravvivenza.
Secondo dati
ISTAT, in Italia occorrono ogni anno circa 8.000 morti per incidenti domestici
– per la maggior parte a carico di persone anziane.In Italia
occorrono inoltre circa 70.000 fratture di femore ogni anno. Una banale caduta
può però provocare altre lesioni molto gravi come: traumi cranici con emorragie
intracraniche, lesioni di organi interni e/o altri tipi di frattura ossea.
Inoltre una precedente caduta, anche con conseguenze dirette “non gravi”, può
innescare una “spirale negativa” (paura di cadere à perdita di autostima à
dipendenza) che compromette la piena autosufficienza e può portare
all'isolamento dai normali rapporti sociali.
I principali fattori che favoriscono le cadute sono:
1.
INVECCHIAMENTO: con riduzione dell’efficienza
muscolare e difetti dell’equilibrio
2. MALATTIE: soprattutto cardiovascolari (sincopi,
aritmie, ipotensione, scompenso cardiaco) e neurologiche, spesso su base
vascolare, ma anche di altro tipo come ad esempio il m. di Parkinson.
3. AMBIENTE
DOMESTICO non adatto e pertanto “NON AMICO”.
Sono stati individuati una serie di FATTORI DI RISCHIO PERSONALI
che elenchiamo in ordine di gravità:
1. Debolezza
muscolare (facile affaticamento, difficoltà a correggere piccoli squilibri,
ecc.)
2.
Storia di cadute, anche senza conseguenze gravi
3.
Atassia (difficoltà nella coordinazione dei
movimenti)
4.
Deficit posturali (la difficoltà a mantenere il
busto diritto compromette l’equilibrio)
5.
Uso di ausili (bastoni nei quali si può
inciampare o che possono scivolare)
6.
Deficit visivi (non sempre corretti in misura adeguata)
7.
Artrosi (dolore articolare che può compromettere
l’efficienza motoria)
8.
Riduzione
delle Normali Attività Del
Quotidiano
9.
Depressione
10. Demenza
A questi si
possono aggiungere (come concause di caduta o di conseguenze gravi)
l’assunzione di medicine, come: psicofarmaci, antiipertensivi e/o
anticoagulanti.
Il 70% delle
cadute avvengono in ambito domestico in una casa che, col mutare delle
condizioni fisiche, diviene progressivamente “NON AMICA”. Infatti le PERSONE cambiano mentre la CASA resta come prima.
Le principali situazioni
domestiche “a rischio” sono:
Struttura della casa: dislivelli
fra le stanze (piccoli scalini interni), percorsi accidentati o ingombrati ad
esempio da mobili bassi (sgabelli, tavolini) o fioriere.
Ambiente: illuminazione scarsa
con zone buie (molto pericoloso quando si entra in casa il passaggio dalla
luminosità esterna ad un corridoio buio), pavimenti scivolosi, presenza di
tappeti, mancanza di appigli e corrimano, ecc.
Calzature non idonee (ciabatte).
Ricerche e studi realizzati da
esperti del settore dimostrano che una
prevenzione è possibile seguendo alcuni CONSIGLI PRATICI per mettere in atto alcuni interventi e
accorgimenti semplici.
·
E’ possibile incidere sui fattori di rischio personali:
1.
AUMENTANDO LA FORZA MUSCOLARE: esercizio fisico
adatto al nostro stato di salute; il semplice cammino, aumentando
progressivamente la durata fino a 30 minuti al giorno, consente di raddoppiare
in 12 settimane la forza muscolare degli estensori del ginocchio (muscoli della
coscia).
2. PROTEGGENDO
L’OSSO con adeguato stile di vita: oltre al movimento, non fumare, non abusare
dell’alcool, misurare la vitamina D
·
E’ possibile inoltre intervenire sulla casa per renderla “amica
dell’anziano”: gli interventi e
gli accorgimenti sono riportati nella sezione del sito: “Decaloghi della
salute”
Un’indagine condotta da esperti del settore ha dimostrato che:
La casa del 17 % degli
intervistati avrebbe avuto bisogno di almeno
5 modifiche
I risultati ottenuti con gli interventi suggeriti sono stati notevoli,
superiori agli interventi sui fattori intrinseci (personali) di caduta; ad 1
anno di distanza dalla realizzazione delle modifiche sono infatti stati
osservati:
Ø
Riduzione del 19 % delle cadute
Ø Riduzione
del 24% delle cadute dannose
Ø
Riduzione del 19 % di cadute con necessità di
intervento medico
Pertanto la risposta alla domanda
posta nel titolo è:
SI’, è possibile ridurre in misura significativa il rischio
di cadute accidentali nell’ambiente domestico adottando semplici accorgimenti e
eseguendo piccoli interventi per rendere la propria casa “più amica”.
-
Tratto da:
Convegno “Prevenzione e trattamento degli incidenti domestici” col patrocinio
dell’AVIS di Abbiategrasso – 3 aprile 2014.
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a cura
di: Fondazione Golgi Cenci - dott.
Arcangelo Ceretti
Movimento Diritti Cittadino Malato Abb.sso
– dott. Umberto Comin
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