mercoledì 26 marzo 2014

MAMME, ATTENZIONE ALLA “EPIDEMIA DOLCE”.

I nostri bambini assumono fin dal primo anno di vita troppi zuccheri con il rischio di quella che i pediatri chiamano: “epidemia dolce”. Si rischia cioè di creare una intera generazione predisposta a obesità, diabete e carie dentarie. Lo ha evidenziato lo studio Nutrintake, condotto dal Prof. Gianvincenzo Zuccotti (Direttore Clinica Pediatrica L. Sacco di Milano, Università degli Studi di Milano) e realizzato su un campione di oltre 400 bambini italiani dai 6 ai 36 mesi. 
Dallo studio risulta che in Italia 9 bambini su 10 già prima dell'anno di età consumano tanto zucchero nella dieta quotidiana. Un’altra ricerca del Center for Disease Control and Prevention di Atlanta, pubblicata di recente sulla rivista scientifica JAMA, dimostra inoltre la correlazione tra eccesso di zuccheri e comparsa di patologie cardiovascolari gravi in età adulta.

Gli zuccheri (carboidrati) sono una componente essenziale della dieta a tutte le età e quindi anche nei primi anni di vita. Gradire e preferire il “sapore dolce” è una tendenza innata, ma l’aggiunta in eccesso di zuccheri “semplici” a rapido assorbimento, come il saccarosio (il comune zucchero in polvere) o il fruttosio (presente in molte bevande dolci), contribuisce ad influenzare le preferenze alimentari per tutta la vita. Ed è proprio con gli zuccheri semplici, aggiunti agli alimenti, che si esagera con i nostri bambini. Diversa e utile è invece l’assunzione di alimenti naturalmente dolci, come la frutta, che contengono “zuccheri buoni” e che portano con sé  altre importanti sostanze quali fibre, vitamine, minerali ecc… con un valore nutritivo ben superiore a quello fornito dal solo fruttosio in essa contenuto.
Il Prof. Claudio Maffeis, Professore Associato di Pediatria all’Università di Verona, ha individuato le “dolci debolezze” più comuni (le Top 5) delle mamme italiane e suggerisce come correggere gli errori nelle abitudini alimentari quotidiane.
1.        Una "dolce" concessione come premio per un comportamento corretto è comune nelle famiglie italiane; tale comportamento, apparentemente innocuo, è in realtà diseducativo sul piano delle abitudini alimentari e dovrebbe essere sostituito con un altro tipo di premio.
2.        Adattare la dieta del bambino a quella della famiglia, dopo il primo anno di età. L’errore sta nel ritenere che il bambino sia un "piccolo adulto" e non abbia più bisogno di un'alimentazione specifica. I pediatri devono educare i genitori ad adottare per tutta la famiglia nuove e salutari abitudini; ciò spesso comporta un sano ritorno ai gusti genuini e ad una "limitazione" dagli zuccheri.
3.        Aggiungere lo zucchero ritenendo che così facendo alcuni alimenti siano più apprezzati dal bambino. Si deve invece evitare di aggiungere lo zucchero alla frutta, intingere il ciuccio nello zucchero o nel miele per farlo accettare dal piccolo. Tali comportamenti sono dannosi sul processo di dentizione, sulla futura insorgenza di carie e sullo sviluppo del gusto.
4.        Sottovalutare l’impatto della nutrizione sul benessere futuro dei nostri bambini. Una corretta educazione al gusto caratterizzerà le sue scelte anche da adulto, lo abituerà meglio ai sapori autentici, ad una dieta sana ed equilibrata contribuendo così ad una vita più sana.
5.        Leggere poco attentamente le etichette. È importante cercare sull'etichetta la quantità e il tipo di zuccheri presenti; meglio scegliere, ad esempio nel caso degli omogeneizzati, quelli in cui gli zuccheri provengano solo dalla frutta senza ulteriori supplementi.

-          Tratto da: quotidianosanità.it del 24 marzo 2014

-          http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=20466

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